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giovedì 5 dicembre 2019

UNA STORIA DI STORIE

La gamba di legno di mio zio

Fabio Stassi, ill. di Veronica Truttero
Sinnos 2019, [34] p.

E’ un intreccio di realtà, storie e fantasia “La gamba di legno di mio zio” (Sinnos). Una storia scritta da Fabio Stassi e illustrata da Veronica Truttero per raccontare di una famiglia in cui, a Natale, si prepara il posto a tavola anche per gli zii partiti per l’America e mai tornati. E’ narrata in prima persona da un ragazzino che ama leggere (“mia madre è convinta che abbia qualcosa che non va, perché me ne sto sempre a leggere, tutto il giorno”) e che ascolta affascinato le storie della nonna che ricorda il passato e immagina ciò che può essere successo ai figli partiti per l’America più di trent’anni prima. Nella testa del bambino questi racconti si intrecciano con le avventure che legge, finché, un giorno un vecchio bussa alla port. La nonna lo riconosce subito, è lo zio Amerigo di nuovo a casa. Per il ragazzo è naturale l’associazione tra la gamba di legno di questo zio e la gamba di mascella di capodoglio del carismatico Capitano Achab. E così, mentre la famiglia fa festa allo zio tornato e ricorda il passato giocando con parole e antichi detti tradizionali, il ragazzino immagina una storia tutta sua, piena di avventure e di incontri emozionanti di come l’uomo ha perso la gamba ed è arrivato in America.
Una storia di famiglia e di emigrazione italiana. Una storia ambientata circa mezzo secolo fa. Lo si deduce, non solo dall’assenza trentennale dello zio Amerigo, ma anche dallo stile rétro delle illustrazioni che ritraggono l’abbigliamento dei personaggi e l’arredo della casa. Una storia in cui i ricordi e le emozioni, dal dolore per la lontananza alla gioia per il ritorno, si avvicina alle tante storie di emigrazioni di oggi.
Fabio Stassi, grande autore per adulti, nelle sue opere ama scrivere di libri, storie e narrazioni. E non poteva essere diversamente in questo suo lavoro pensato per i bambini: una storia di storie.
Una storia di alta qualità anche dal punto di vista linguistico con una scelta lessicale raffinata. Non per questo, però, il libro risulta difficile, anzi, la narrazione intriga e aumenta di ritmo pagina dopo pagina, culminando nella storia inventata dal bambino. Interessante osservare come le illustrazioni accompagnano il testo con citazioni dai classici d’avventura della letteratura per ragazzi. Una lettura da consigliare ai ragazzini che amano l’avventura e le storie.
Indicato dai 6 anni per la lettura condivisa, dagli 8 per la lettura autonoma.

La gamba di legno di mio zio
Fabio Stassi, ill. di Veronica Truttero
Sinnos 2019, [34] p. - € 14,00


mercoledì 27 novembre 2019

IL PIACERE DI LEGGERE UN ALBO ILLUSTRATO

  (Albi illustrati – 9)
La lettura in senso lato non è una pratica lineare che si risolve con l’affrontare un testo, apprezzarne il contenuto e riassumerlo o raccontarlo per farlo proprio. La lettura è un’esperienza profonda che implica un testo e un lettore e gli elementi che portano entrambi sono fondamentali per la riuscita completa del processo. La lettura si costruisce progressivamente aggiungendo all'esperienza contingente del testo continui elementi del proprio vissuto, del proprio ambiente, del proprio “dejà-lu” (già letto). Leggere significa entrare nel libro “personalmente” e renderne unica la fruizione con le proprie competenze. La rilettura, poi, è un’ulteriore esperienza sempre diversa che varia perchè il lettore è “cresciuto” e così il suo vissuto e il suo letto. Con questi elementi, infatti, il lettore riempie “di suo” i vuoti narrativi che il testo presenta e lo fa in modo assolutamente personale. Quando poi il lettore arriva a comprendere il gioco/l'intento dell'autore, scatta il piacere del leggere legato al rapporto specifico che si crea tra libro, lettore e autore: un qui e adesso diverso da ogni altro in ogni altro momento.
Tutte queste considerazioni sulla lettura sono perfettamente applicabili anche alla lettura degli albi illustrati.
Gli albi illustrati sono le prime esperienze di lettura che fanno i bambini e su queste poi costruiscono il loro percorso di lettori. Quindi il ruolo attivo di ogni bambino-lettore nello sviluppo della narrazione della storia proposta dall’albo illustrato è fondamentale. Mentre si legge un albo illustrato, agendo sull'accumulo e la sottrazione degli elementi verbali e iconici, il gioco della lettura entra nel vivo e crea aspettative e partecipazione. Più si legge e più si entra nel meccanismo del piacere dato dalla consapevolezza di ciò che ci si può aspettare (ripetizioni, varianti, sorprese, colpi di scena e svelamenti inaspettati), unito al piacere dato dalla consapevolezza di come si interagisce personalmente con questi elementi attraverso un ruolo attivo di lettori partecipi. Negli albi illustrati il piacere è amplificato dal rapporto perfetto ed equilibrato tra illustrazioni e testo: due mezzi di narrazione che si completano a vicenda dando vita alla storia.

Il muro in mezzo al libro

Jon Agee
Il Castoro, 2019. 42 p.
da 4 anni, lettura autonoma da 6 anni

Per avere un esempio concreto di quanto fin qua descritto, si può aprire Il muro in mezzo al libro” di Jon Agee edito da Il Castoro.
In questo albo si racconta di un piccolo cavaliere convinto di essere dalla parte giusta di un muro, da quella più sicura. Dall’altra parte, infatti, ci sono bestie feroci e perfino un orco malvagio. Man mano che si girano le pagine e il piccolo cavaliere racconta di quanto è felice che ci sia un muro in mezzo al libro, la situazione che il lettore vede, però, è esattamente opposta a quanto crede lui. Il piccolo cavaliere, in effetti, non si accorge che la sua parte di libro si sta riempiendo d’acqua e che in essa si nascondono diversi pericoli. Per fortuna l’orco, che cattivo non è, lo salva all’ultimo momento e lo porta dalla sua parte del muro, dove ci vuole un po’ perché il cavaliere capisca che forse non tutto è come sembra.

 

In questo albo l’intreccio tra le illustrazioni, da osservare nei dettagli, e il breve testo è fondamentale per il completamento della narrazione e la riuscita della sua comunicazione. Il fatto che il lettore possa vedere contemporaneamente ciò che c’è e ciò che succede dalle due parti del muro è alla base del significato del libro. Le parole del cavaliere, infatti, contraddette dalle illustrazioni, risultano alquanto assurde e questo crea per il lettore l’intelligente umorismo con cui è reso il senso della storia. La doppia pagina tagliata a metà dal muro è la struttura su cui si basa tutta la narrazione che inizia già sulla copertina e nei versi di copertina, parti del libro che vanno “lette” come tutto il resto. Un libro da guardare bene, riservando un’attenzione particolare anche agli occhi degli animali testimoni della presa di coscienza del piccolo cavaliere.
Presentato a bambini intorno ai 5-6 anni, capaci già di fare determinate deduzioni e inferenze partendo dal concetto di muro come “divisione”, questo libro sprigiona al meglio la sua forza narrativa e i lettori provano (inconsapevolmente) il piacere di coglierne ogni sfumatura.


martedì 16 aprile 2019

LEGGERE E GUARDARE. GUARDARE E LEGGERE

(Albi illustrati - 4)
Leggere. Guardare. Guardare e leggere. Leggere e guardare. 
Guardare è leggere.
Con i picture book non si può prescindere dal testo e/o dalle illustrazioni. L'interazione su una pagina fra parole e figure crea un linguaggio terzo diverso che non è quello delle parole e non è quello delle figure. Le due narrazioni ne creano una terza, nella piena consapevolezza dell'autore e libertà del lettore
Spesso i migliori albi sono quelli in cui autore del testo e delle illustrazioni sono la stessa persona, oppure sono persone che sono perfettamente in sintonia tra di loro, lavorano parallelamente, hanno grande “esperienza” uno del linguaggio dell'altro. “Coppie famose” in questo senso sono, per esempio, John Klassen e Mac Burnett, Jean Willis e Tony Ross, Philip C. e Erin Stead, ...

Il Filo magico” di Klassen e Burnett (Terre di Mezzo, 2016) è uno dei tanti esempi di questa sintonia tra autore del testo e illustratore. La storia narra della magia del dono e della condivisione. Una bambina trova una scatola con dentro un filo che lei subito usa per fare dei maglioni per sé e per tutti gli abitanti del suo paesino, animali compresi. Come per magia il filo sembra non finire mai e con addosso i maglioni colorati tutto cambia intorno alla bambini. L’atmosfera si fa più festosa, le persone si parlano, nascono amicizie. Finchè la scatola non finisce in mano ad un cattivo arciduca che egoisticamente vuole tutto il filo per sé, ma, si sa che chi tutto vuole, nulla stringe e alla fine, filo e scatola tornano alla bambina.  
Una storia apparentemente semplice, quasi banale a una veloce lettura, ma in realtà densa di significati comunicati con linguaggio lieve e illustrazioni delicate. Perchè non è il dono in sé che rende meno grigio il paese, ma l’attenzione, la cura, il pensiero per gli altri. 
Un bellissimo albo in cui testo e illustrazioni dialogano con profondo rispetto uno degli spazi dell’altro per rendere al massimo l’atmosfera del racconto. L’ironia delle illustrazioni completano la narrazione del testo che, progressivamente si riduce sempre più per lasciare la parola alle figure, ma anche queste si ritirano per cedere spazio al lettore: solo lui può riempire del tutto la storia.
(4 - continua)

giovedì 21 febbraio 2019

ME LO LEGGI?

Non si può negare: leggere una storia a un bambino, sfogliare insieme le pagine di un libro è un piacere, è un momento carico dal punto di vista emotivo e relazionale. Passare del tempo insieme con un libro è un'occasione di arricchimento dal punto di vista affettivo, crea complicità, offre punti di contatto, spunti di gioco e di dialogo. Leggere apre alla relazione, al confronto, cattura l'attenzione e l'interesse del bambino verso l'adulto e dell'adulto verso il bambino e di entrambi verso il libro, la storia, le figure.

Con un libro si passa insieme del tempo prezioso, si gioca, si parla, si ascolta, ci si fanno le coccole.

Un libro si apre, si legge, si sfoglia, si guarda. Le pagine si possono girare velocemente o lentamente seguendo il ritmo personale. Le figure non passano velocemente come le immagini che si vedono in TV o quelle animate dei videogiochi. La carta permette a ciascuno il proprio tempo di fruizione. Le illustrazioni sulla carta non scorrono velocemente e se ci si impiega un po' di più a guardarle non scatta il “game-over”. I particolari possono essere scoperti uno ad uno, le parole si possono ripetere, ci si può fermare per qualche spiegazione o si può rileggere una frase solo perchè è bella.
Il tempo della lettura è un tempo personale, unico e ricco per ogni persona, adulto o bambino che sia.

sabato 16 febbraio 2019

NON E' MAI TROPPO PRESTO

Per chi lavora nel campo è ormai assolutamente assodato: leggere fa bene. E' scientificamente e statisticamente dimostrato che, se ai bambini anche molto piccoli, si leggono storie, si mostrano libri, si offrono illustrazioni e parole, questi, crescendo, avranno molteplici vantaggi dal punto di vista del loro sviluppo cognitivo. Questi bambini saranno facilitati - a tempo debito - nell'apprendimento non solo della lettura, ma di tutto ciò che implica l'elaborazione di un pensiero complesso, articolato e coerente. Conosceranno e sapranno usare molte e diverse parole, riusciranno meglio a comprendere collegamenti e ragionamenti. Non faranno grande fatica con le espressioni nuove e le strutture linguistiche più complesse. Sapranno esprimersi meglio. Anche la loro capacità di attenzione sarà più grande e avrà maggiore resistenza.
Il loro "pensiero narrativo" si svilupperà più che negli altri e questo sarà loro di grande aiuto in molteplici occasioni.
Leggere e sentir leggere fa bene al cuore (come si è visto nel post precedente) e alla mente.
Non leggiamo ai bambini piccoli perchè imparino a leggere tecnicamente, nel senso letterale della parola, prima del tempo giusto. Leggiamo loro per regalargli un bagaglio cognitivo leggero, ma importantissimo e che tornerà loro utile in molte occasioni future.
I bambini che hanno avuto la fortuna di avere uno o più adulti che hanno passato del tempo con loro leggendo, si individuano subito tra i coetanei che non hanno potuto godere di questo piacere. A scuola, fin dai primi anni delle elementari, sono facilitati e fanno meno fatica a prestare attenzione. Padroneggiano meglio la lingua, imparano più in fretta.
Leggere libri, tanti libri, fin da bambini, può creare una generazione di persone in grado di capire e quindi risolvere molti dei problemi, inclusi quelli "grandi".
La lettura in età prescolare non è la "medicina" magica che risolve problemi e spiana la strada dell'apprendimento. E', però, un facilitatore che, attraverso una pratica piacevole, rende molto di più di quanto richiede.

giovedì 24 gennaio 2019

NON SONO NATI PER LEGGERE, MA ...

I bambini non nascono con l'istinto di leggere, come con l'istinto di mangiare, bere o dormire. Lo ha scritto Rodari, lo ha ripreso Pennac, lo sappiamo benissimo tutti. Si dice anche che, come non si può obbligare un cavallo a bere, così non si può obbligare qualcuno a leggere. Si può, però, mettere vicino al muso del cavallo un secchio d'acqua sperando che incominci a bere. Allo stesso modo si possono offrire ai bambini tanti libri e, prima o poi, ci “metteranno il naso”.

In realtà, i bambini in generale amano i libri. Per loro sono un mondo da scoprire. Sono diversi da tutti gli oggetti – giochi e altro – con cui vengono a contatto, e lo capiscono subito. Far sì che li apprezzino e rimangano parte della loro vita, è compito di chi li accompagna nella crescita. I bambini dovrebbero crescere a contatto con tanti libri fin da piccoli. La lettura dovrebbe entrare nella routine quotidiana, occupare un posto di rilievo tra le attività che si fanno con loro. Leggere insieme un libro, una storia, dovrebbe diventare una rito, un'azione che si fa insieme e sempre, naturalmente, come lavarsi i denti prima di andare dormire.