venerdì 30 maggio 2025

E' LO STESSO LIBRO, MA NON SEMBREREBBE - Pinguino - Camelozampa. (Nuove edizioni, nuove traduzioni - 5)

Polly Dunbar

Pinguino

Camelozampa, 2021. [40] p. ill.

Età 3+


In questi giorni facendo delle ricerche bibliografiche per i vari progetti che sto seguendo, mi è capitato di leggere “Pinguino”, un albo di Polly Dunbar e nella mia mente è subito nata un’associazione con una storia che ricordavo simile. Incuriosita ho cercato di trovare l’altro libro e ho scoperto che questa stessa vicenda del bambino Ben che ha ricevuto un pinguino in regalo, era stata pubblicata da Mondadori nel 2008 con il titolo “Perchè non parli?”.

Confrontare le due versioni è stato per me inevitabile e mi ha dato modo di fare
alcune riflessioni sull’importanza del “vestito” di un libro (titolo e copertina) e la differenza che possono fare la traduzione e la forma linguistica in un libro.

La storia è la stessa: Ben è felice per aver ricevuto in regalo Pinguino. Pinguino, però, non dice una parola e rimane impassibile davanti a tutti i tentativi del bambino di farlo reagire: smorfie, balletti, la verticale, un lancio nello spazio … niente smuove Pinguino. Quando, però, Ben viene mangiato da un leone, Pinguino tira fuori la sua grinta, a modo suo, racconta tutto quello che è successo e la storia finisce con tutta la dolcezza di un abbraccio.

Procedendo al confronto, posso dire che, prima di tutto, il titolo “Perchè non parli?” fornisce fin da subito una linea di lettura con un’idea ben precisa da cui partire. Molto più aperto e neutro è l’approccio suggerito dal semplice “Pinguino” come titolo (che, tra il resto, è anche il titolo della versione originale inglese) che mette il lettore in piena libertà di avvicinarsi alla storia con le più ampie ipotesi su ciò che potrà trovare. La domanda, “Perchè non parli?”, inoltre, mette fin da subito in opposizione il bambino e l’uccello, come se quest’ultimo debba per forza comportarsi come Ben vuole, e, nello specifico, reagire come un essere umano. Questo atteggiamento, secondo me, è anche sottolineato dall’immagine in copertina che nella versione della Mondadori mostra Ben che, contrariato dal mutismo dell’animale, fa la linguaccia a Pinguino. Attonita, invece, l’espressione di Pinguino sulla copertina che ha scelto Camelozampa, la stessa dell’edizione inglese.


Anche nelle due traduzioni si trovano delle differenze che mettono in evidenza, a parer mio, una sorta di conduzione nell’interpretazione per quanto riguarda l’edizione del 2008, rispetto a quella più recente. La traduzione di Sara Saorin è più “pulita”, essenziale, senza i giri di parole, gli avverbi e i molti “ma” (congiunzione avversativa) che, in diversi punti, appesantiscono quella di Alessandra Orcese. Ed è soprattutto la presenza di questi elementi, apparentemente tanto superflui quanto fuorvianti, che, a mio parere, influenza il tono della narrazione, rendendolo didascalico, e forse anche svilente nei confronti del lettore.

Per esempio:

- “A che cosa giochiamo?” gli domandò subito dopo. Ma Pinguino non rispose.

vs.

- “A cosa giochiamo? disse Ben. Pinguino non disse niente.


- Che c’è, non sai parlare?” gli chiese Ben. Ma, di nuovo, Pinguino non disse nulla.

vs.

- “Non sai parlare?” disse Ben. Pinguino non disse niente.


- Ben perse la pazienza: prima diede uno spintone a Pinguino, poi gli fece una pernacchia. Ma Pinguino non fece una piega.

vs.

- Allora Ben spinse Pinguino e fece una pernacchia a Pinguino. Pinguino non disse niente.


- Andò a finire che il leone, infastidito da tutto quel chiasso, si mangiò Ben.

vs.

- Leone mangiò Ben perché faceva troppo rumore.

A dire il vero, non avendo sottomano la versione originale in inglese, non posso
dire quale traduzione sia più fedele (anche se scommetterei su quella di Camelozampa). Sta di fatto, comunque, che l’effetto della lettura dei due libri cambia e, a mio parere, non di poco.

Concludendo, “Pinguino” è un classico contemporaneo per bambini che, all’uscita nel 2007, Kirkus Review (autorevole rivista americana di recensioni) ha descritto così: "Visivamente, le contorsioni di Ben e l'aplomb del Leone rimandano al primo Sendak. Sebbene all'inizio non sia chiaro se l'immutabile Pinguino sia un peluche, un animale domestico o qualcosa di completamente diverso, i bambini sapranno, al più tardi alla fine della storia, che questo uccello è un amico".

Una storia di amicizia che racconta di come i bambini (e non solo) proiettano sugli altri ciò che si aspettano da loro e questo a volte crea conflitti e difficoltà nei rapporti.

Una storia che anche dopo tanti anni cattura ancora con la magia dell'immaginazione, fa sorridere e scalda il cuore e, in questa nuova traduzione, ancora di più. Perchè lo sappiamo, i libri belli non invecchiano e, anche se loro sono datati, i bambini, per fortuna, sono sempre nuovi.

Polly Dunbar

Pinguino

Camelozampa, 2021. [40] p. ill.

Età 3+


Polly Dunbar

Perchè non parli?

Mondadori, 2008. [40] p. ill.

Età 3+

 

domenica 11 maggio 2025

QUELLO CHE ABBIAMO GIA' - Verso - Kite


Amin Hassanzadeh Sharif

Verso

Kite, 2025. [32] p. ill.

Età 7+


In una non precisata località un gruppo di animali antropomorfi si lamenta della propria vita: c’è chi è stanco del lavoro, chi del traffico, chi del mangiare le stesse cose nello stesso ristorante, chi non sopporta più la burocrazia. Un giorno, proprio quando il sindaco sta per ricevere l’ennesima telefonata di lamentele, un’astronave atterra in città. Di colore rosso e accompagnata da una musica accattivante, la navicella invita tutti a salire a bordo per raggiungere un pianeta lontano. Carichi di aspettative per un’esistenza migliore e semplificata dalla tecnologia, gli animali salgono e si accomodano all’interno. Il viaggio dura alcuni giorni. Quando l’astronave si ferma, tutti si accalcano per vedere dove sono arrivati e, all’aprirsi delle porte, rimangono senza fiato. Quale realtà nuova li sta per accogliere? In realtà nessun nuovo pianeta, ma il loro stesso, come era una volta, più pulito, verde e rigoglioso. Non potevano aspettarsi niente di meglio.

Cosa possiamo leggere tra le righe di questa storia ricca di rimandi alle narrazioni orwelliane e al biblico episodio dell’Arca di Noé?

Possiamo leggerci la vita delle persone costretta da mille limitazioni, lo stress della quotidianità che molti, spesso, si autoimpongono, le routine noiose che inibiscono la libertà personale. Ma possiamo anche leggerci l’antidoto a tutto ciò, il ritorno ad una vita più semplice e tranquilla in stretto rapporto con la natura. Possiamo leggerci l’importanza del saper gestire il progresso e di non dimenticare la naturalità. Possiamo leggerci l’ottusità in cui le persone spesso si trovano a vivere senza rendersi conto che un’esistenza migliore è possibile: un mondo pulito e naturale c’è già, basta prendersene cura, rispettarlo, valorizzarlo e tornarci a viverlo in pienezza.

Una storia molto stimolante in perfetta linea con uno dei principali filoni che ha caratterizzato la Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi di Bologna di quest’anno: il tema della sostenibilità, declinato su diversi focus tra cui, appunto, l’ambiente e la valorizzazione di una vita in armonia con sé e col creato.

Una storia dai vari livelli di lettura, ricca di metafore e simboli da riconoscere e da interpretare, e, perciò, adatta a lettori diversi.

Un libro ricco anche per le illustrazioni che attentamente completano il racconto creandone non solo l’ambientazione e l’atmosfera, ma contribuendo con colori e dettagli al contenuto stesso. Osservando gli animali e le loro espressioni si percepisce chiaramente l’evoluzione che subiscono nel passaggio dalla prima alla seconda parte della narrazione fino ad arrivare all’interessante ultima doppia pagina in cui ogni elemento che afferisce alla società umana è eliminato e le bestie corrono libere come puri animali in una foresta rigogliosa.

Per completare il quadro non dimentichiamoci di osservare anche copertina, quarta di copertina ed interni, che, come sempre negli albi illustrati di qualità, sono parte integrante, insieme con il titolo, della narrazione.

Di questo autore è da ricordare anche il bellissimo L’albero azzurroedito anch’esso da Kite e di cui ho scritto su Vita Trentina. 

Amin Hassanzadeh Sharif

Verso

Kite, 2025. [32] p. ill.

Età 7+



Amin Hassanzadeh Sharif

L’albero azzurro

Kite, 2015. [32] p. ill.

Età 6+