lunedì 9 marzo 2020
CORONAVIRUS
Dalla pagina Facebook di Lapis Edizioni una filastrocca di Nicola Cinquetti per sdrammatizzare un po', senza perdere, comunque, di vista la gravità della situazione.
I bambini hanno diritto di sapere, ma anche diritto alla leggerezza, soprattutto nei momenti più difficili.
lunedì 2 marzo 2020
SALUTE!
I Raffreddori
André
François
Orecchio
Acerbo,2020. 84 p.
Che aspetto ha un raffreddore? Difficile ipotizzarlo. Difficile ancora di più è pensarlo soggetto di un albo illustrato. Ma l’idea non è stata scartata da André François che ha immaginato il raffreddore simile a un cagnolino e, nelle sue forme più diverse, lo ha reso protagonista de “I Raffreddori” appena pubblicato in Italia da Orecchio Acerbo.
L’albo
inizia con una carrellata di stranissime creature estinte perché
poco pratiche come il “Kubo”, perché in realtà mai esistite,
come lo “Strumf” o perché sterminate come la “Rana divoratrice
di marmellata”. Ciò che, invece, non si è mai estinto è il
“Raffreddore”. Si tratta di un essere a quattro zampe, posizione
piegata, niente coda, un muso simile a un becco, che può assumere le
più diverse forme: il raffreddore banale, quello di testa e quello
da fieno. C’è poi il raffreddore passeggero, quello grave e quello
trascurato. Ci sono i raffreddori belli e quelli brutti, e molti
passano parecchio tempo a letto col raffreddore. Il raffreddore
esiste da sempre e sempre esisterà perché, come si scopre alla
fine, “nessuno in realtà lo vuole mai prendere.
Un
albo illustrato molto elegante a metà strada tra l’esercizio
linguistico ironico e la ricerca artistica di una delle personalità
più significative del secolo scorso. André
François è stato
pittore, scultore, scenografo
teatrale, illustratore e autore di libri. Famoso
nel campo del design grafico, le sue
opere sono state esposte nei più
grandi musei del
mondo.
Questo
è un libro che si apre per curiosità, si guarda con interesse e si
torna a sfogliare col sorriso sulle labbra, perché tutto giocato sul
doppio senso delle espressioni che usiamo per definire il
raffreddore. Un doppio senso che non è, comunque, fine a se stesso.
Guardare con i bambini questo libro, infatti, può riservare molte
sorprese. Sappiamo, infatti, che i bambini fino intorno ai 5 anni non
riescono a cogliere bene l’ironia dei testi anche perché, non
conoscendo ancora molte espressioni, prendono tutto alla lettera. Ed
è su questo, infatti, che si basa questo libro i cui punti di forza
sono la combinazione di gioco di parole, il piacere della lista, sia
di figure, sia di parole, e la genialità grafica.
Un libro per
pubblici diversi che si presta
alle più varie
utilizzazioni: è divertente da
sfogliare, è interessante da analizzare, può essere base per giochi
di parole, può essere usato per interpretare insieme ai bambini
figure e termini, senza, comunque, mai perdere di vista il punto
principale: guardare insieme un libro deve essere un’esperienza
piacevole, e rimanere tale. Anche se la tentazione per noi adulti di
“spiegare” tutto e di “insegnare” qualcosa è sempre in
agguato.
André
François con la traduzione di Paolo Cesari
I
Raffreddori
Orecchio
Acerbo, 2020. 84 p. - € 10,00
Consigliato
da 5 anni
domenica 23 febbraio 2020
POESIA
Bernard Friot
Dieci lezioni sulla poesia, l’amore e la vita.
Lapis,
2016 – 177 p.
I
libri per bambini e ragazzi sono pieni di poesia. Poesia non sono
solo di testi ermetici complessi che si interpretano con fatica a
scuola o, all’estremo opposto, banali filastrocche in rima da che
si ripetono a memoria cantilenando.
Poesia
è ricerca di parole, di ritmi, di suoni il cui accostamento crea
bellezza e, allo stesso tempo, comunica stati d’animo, pensieri,
emozioni.
E
questo ciò che imparano Marion e Kevin i protagonisti, insieme ad un
gruppetto di altri ragazzi, del romanzo “Dieci lezioni sulla
poesia, l’amore e la vita” di Bernard Friot (Lapis,
2016).
Questi
giovani sono i fortunati (anche se all’inizio non ci credono molto)
partecipanti ad un laboratorio estivo di poesia cui si trovano
iscritti per i più diversi motivi. Convinti che li aspetti un’estate
noiosissima, in realtà i ragazzi si trovano presto coinvolti in un
caleidoscopico intreccio di parole, di sguardi, di poesia, di silenzi
e di emozioni. E la loro estate sarà tutt’altro che noiosa.
Un’estate che non dimenticheranno facilmente e non solo perché
Kevin ha una gamba ingessata ed è impossibilitato a muoversi come
vorrebbe, né perché la nonna di Marion viene a mancare lasciando in
lei un vuoto incolmabile. Sarà un’estate speciale perché
scopriranno ciò che significa soffrire, amare, aver paura, ma anche
condividere, rispettare ed aver fiducia. Soprattutto impareranno a
riconoscere in sé e negli altri le emozioni e a manifestarle nel
modo giusto, partecipando empaticamente alle esperienze di tutti.
Ciò
che Bernard Friot ha fatto con questo romanzo è speciale. Prima di
tutto ha scritto una storia piacevolissima per le ragazze e i ragazzi
intorno agli 10 anni, in secondo luogo ha raccolto pillole di poesia,
mostrando come questa può essere veramente alla portata di tutti, in
terza battuta ha costruito, passo passo, un laboratorio di poesia,
mostrando come può essere condotto con leggerezza e successo.
Successo che non significa creare poeti, ma coinvolgere ragazze e
ragazzi in un’esperienza soddisfacente di ascolto e di espressione.
Il
libro è strutturato con un’alternanza di capitoli che raccontano
la storia di Marion e Kevin (Intervallo), e capitoli che descrivono
ciò che succede nel laboratorio guidato da Simon (Lezioni) alla fine
dei quali ci sono “pagine libere” che contengono gli esercizi di
poesia e le poesie stesse create nel gruppo.
Bernard
Friot è riuscito in un’opera non semplice: ha messo insieme
narrativa e poesia, citazioni alte e composizioni dei ragazzi. Lo ha
fatto con una lingua attenta e precisa, scorrevole e piacevole da
leggere, gestendo con maestria un non facile equilibrio tra
descrizioni, dialoghi e citazioni. Il risultato è un libro che è
romanzo, ma anche manuale di poesia; un libro per i ragazzi, ma anche
per gli insegnanti, un libro che è anche un sito web ricco di spunti
e di indicazioni per fare poesia perchè, come si legge
in una delle molte citazioni presenti tra le pagine “A dispetto
dell’opinione comune, la poesia è il genere più facile, il più
aperto” (Denis Roche)
Bernard
Friot – traduzione di Janna Carioli
Dieci
lezioni sulla poesia, l’amore e la vita.
Lapis,
2016 – 177 p. - € 12,50
Consigliato
dai 10 anni
giovedì 20 febbraio 2020
EMOZIONI DI LIBRO
La
lettura come palestra dove “allenare” le emozioni
proposta di formazione per insegnanti, educatori, genitori e adulti curiosi.
proposta di formazione per insegnanti, educatori, genitori e adulti curiosi.
Leggere
e ascoltare qualcuno che legge, soprattutto storie (narrativa o albi
illustrati) e poesia, è fare educazione emotiva. Leggere narrativa
rende empatici, insegna a riconoscere e vivere le emozioni, fa
entrare “nelle scarpe degli altri”. Leggendo si fanno esperienze,
si impara a conoscere e a capire se stessi e gli altri. Le storie,
inoltre, aiutano a trovare parole e modi per esprimere le emozioni,
per raccontare gli stati d’animo, per entrare in sintonia con gli
altri. Leggere
fa bene, rilassa, amplia il linguaggio, rafforza il pensiero.
Alla
luce di alcuni esempi di letteratura per l’infanzia il percorso si
sviluppa affrontando tematiche quali
-
il cervello e il cuore di chi legge
-
l’importanza della lettura per lo sviluppo e il benessere emotivo
di bambini e ragazzi
-
il “potere delle storie” che insegnano a pensare, a riconoscere e
a provare emozioni
-
buone e cattive storie
-
la promozione alla lettura come educazione alle emozioni: costruzione
di un percorso di lettura
La
proposta è rivolta a
insegnanti, educatori, genitori e a tutti gli adulti interessati e
può essere modulata secondo le esigenze del target di pubblico cui
la si vuole proporre.
Visita la pagina Formazione per gli altri percorsi
giovedì 13 febbraio 2020
CON UNA STORIA E UN PO' DI RIME...
Le sorelle Cinque Dita
Anna
Cerasoli con le illustrazioni di Martina Tonello
Editoriale
Scienza, 2019, [40] p.
La collana “1, 2, 3 raccontami una storia” di Editoriale
Scienza raccoglie cinque libri per bambini dai tre ai cinque anni
che, partendo da storie e rime, uniscono il piacere della lettura
all’apprendimento delle prime nozioni di logica e pre-matematica.
L’ultimo
di questi libri è “Le sorelle
Cinque Dita” di Anna Cerasoli.
Seguendo
la storia delle cinque sorelline, delineata da frasi in rima e accostamenti divertenti e
giocando con le dita, i bambini prendono confidenza con i numeri da 1
a 5 e, senza accorgersene, imparano a contare. Le sorelle Cinque
Dita, infatti, sanno fare tante cose, sanno disegnare, salutare,
indicare, applaudire e accarezzare. Se, però, si impegnano, sanno
fare anche una cosa “da grandi”: sanno contare.
La
storia delle sorelle Cinque Dita si sviluppa sulle pagine di sinistra
dell’albo, mentre su quelle di destra, un piccola mano “bambina”
l’accompagna componendo i numeri con le dita e, quando non bastano
quelle della mano destra, chiamano in aiuto le cugine della mano
sinistra.
Questo
libro funziona bene nella lettura ad alta voce ai piccoli e si presta
anche all’interazione con loro: ciò che le sorelle Cinque Dita
fanno sulla carta, può essere facilmente realizzato dai bambini. La
lettura si trasforma in gioco, in esperienza e diventa doppiamente
divertente.
Attenzione!
Anche
se l’intento didattico del libro è palese, non si tratta di un
libro scolastico, ma di un libro con cui divertirsi e giocare con
fantasia, osservando le manine che, seguendo le fasi della crescita
dei bambini, imparano a fare sempre cose nuove.
Come
gli altri libri illustrati, lo si dovrebbe leggere con i bambini
insieme, ad alta voce, apprezzando la storia che narra, le rime che
offre, le figure divertenti che contiene e i giochi che suggerisce.
Non si dovrebbe usarlo focalizzando troppo sui numeri e sui concetti
di ordine e grandezza, con l’intento primo di “insegnare”. Il
rischio è di perdere il divertimento e trasformare il momento di
piacevole lettura in una lezione noiosa. Il libro è rivolto ai
bambini della fascia d’età della scuola materna ed è simpatico da
leggere (giocando) insieme anche a casa.
Usandolo
per insegnare, invece che per divertire, si rischia che i bambini
perdano, nei suoi confronti, l’interesse spontaneo che hanno per
tutti i libri. La lettura è, e deve rimanere, per i piccoli (e,
possibilmente, anche per i grandi) un’esperienza gratificante, una
fonte di sorpresa e di meraviglia. Se, poi, la storia contiene
qualcosa che è importante per i piccoli lettori, se risponde ad un
loro bisogno in quel momento, se loro provano il desiderio di
sentirla ancora perché stuzzica la loro curiosità o il loro “voler
sapere”, se desiderano rivedere le figure o ripetere le rime,
saranno i bambini a chiedere di tornarci sopra e ne sapranno fruire
appieno.
Più
“tecniche”, le ultime pagine di questo volume, contengono alcune
schede molto belle, che possono essere utilizzate, eventualmente, in
un secondo momento. Magari addirittura a distanza di mesi o anni,
quando i bambini entrano alla scuola primaria, (ri)leggendo il libro
per consolidare i prerequisiti. I bambini amano ritrovare cose
conosciute e riscoprire questo libro in un altro contesto può
essere per loro molto molto gratificante.
Nella collana “1, 2, 3 raccontami una storia” al
momento, con questo, sono in commercio tre volumi, tutti di Anna
Cerasoli. I due precendenti sono “Gatti neri gatti bianchi”,
racconto ironico che aiuta i piccoli a familiarizzare con i
quantificatori “tutti, nessuno, qualcuno”, e “L’insieme
fa la forza”
una favola sull’amicizia e sul rispetto, che avvicina i bambini ai
primi concetti della logica, dell’insiemistica e l’uso dei
connettivi logici “non, e, o”. I primi due libri della collana
erano degli autori coreani, Al-Hae Joon – Hye-Won Yang “Chi
mangerà la pesca?”
e Shin Ji-Yum – Mi-Suk Yoon “Dov’è il
mio papà”. Il
primo raccontava gli ordini di grandezza, dal più grande al più
piccolo attraverso una gara tra gli animali per mangiare, appunto,
una pesca. Il secondo, narrando la storia di un pinguino alla ricerca
del suo papà, parlava di somiglianze e di differenze. Purtroppo sono
adesso fuori
catalogo. Si trovano, comunque in biblioteca.
Le
sorelle cinque dita
Anna
Cerasoli con le illustrazioni di Martina Tonello
Editoriale
Scienza, 2019, [40] p. - € 13,90
Consigliato
dai 3 anni
sabato 8 febbraio 2020
UN POSTO PER GIOCARE
La buca
Emma
AdBåge
con la traduzione di Samanta K. Milton Knowles
Camelozampa,
2020. 40 p.
Basta poco per scatenare la fantasia dei bambini: basta lasciarli un po’ liberi e, senza tanti giocattoli né dispositivi vari, con niente riescono a divertirsi. Ma è sempre più raro che i bambini di oggi abbiano la possibilità di giocare senza vincoli, dando sfogo alla loro fantasia, in un luogo non controllato, non “a norma”, non omologato. Fortunati, dunque, i bambini protagonisti di “La buca”, l’albo illustrato premiato in Svezia nel 2019 come miglior *libro per bambini e appena pubblicato in Italia da Camelozampa.
Dietro
alla palestra della loro scuola, questi bambini hanno uno spazio
libero, un buca, appunto, in cui amano passare il tempo della
ricreazione inventando giochi di ogni tipo.
Tra
sassi, sabbia e arbusti, intorno alla grande radice i piccoli giocano
a mamma orsa, a capanna, a nascondersi, al negozio, … . Gli unici a
non apprezzare quel posto sono gli insegnanti, che, temendo che i
ragazzini possano farsi male, li obbligano a giocare a pallone e
sulle altalene nello spazio “protetto” del piazzale della scuola.
La noia è assicurata!
I
bambini, però, attratti dalla buca, cominciano a giocare sul suo
bordo, senza entrarci e, quindi, senza disobbedire. Sul bordo della
buca è altrettanto interessante giocare quanto dentro la buca: si
possono scavare gallerie, fare gli equilibristi, far dondolare le
gambe, inventare percorsi.
Neanche
il bordo della buca piace agli adulti e così, buca e bordo, durante
il fine settimana spariscono sotto una piattaforma di cemento. La
delusione dei bambini è grande, ma dura poco. Oltre il piazzale,
infatti, dall’altra parte c’è un mucchio di ghiaia e sassi. Un
posto perfetto per giocarci, più divertente della buca e del bordo
messi insieme!
Grande
la maestria della giovane autrice e illustratrice di questa storia
nel rendere questo spaccato di “vita bambina” sia nel testo, sia
nelle illustrazioni. Tutto è basato su una questione di punti di
vista: quello della giovane narratrice, l’”io” sul
frontespizio, uguale a quello dei suoi amichetti e quello degli
adulti insegnanti. Dove gli uni vedono divertimento, gli altri vedono
solo pericolo e, essendo i grandi, l’hanno vinta, almeno per un
po’.
In
realtà, osservando bene nelle figure lo sguardo dei bambini, si vede
che loro sanno andare oltre, trovare sempre nuovo sbocco per la loro
voglia di libero divertimento, che diventa poi anche fonte di nuove
esperienze. Impossibile mettere freno alla loro inventiva con
limitazioni assurde e prive di fondo.
Tutto
il libro è pervaso da un senso di ironia: la storia, infatti, si
posiziona chiaramente dalla parte dei bambini, ma lancia messaggi
chiari agli adulti. Più del testo sono le illustrazioni a
trasmettere questo aspetto e lo si vede chiaramente quando si parla
di “farsi male”: è, infatti, nelle situazioni “controllate”
e sicure che, in realtà, i bambini cadono o si feriscono. Nei luoghi
aperti e interessanti per i piccoli, invece, non capita nulla di
male.
Delle
figure molto dettagliate sono soprattutto la direzione degli sguardi
e la posizione delle mani ad essere eloquenti e a far capire al
lettore le varie emozioni provate dai personaggi: interesse,
divertimento, noia, sconcerto, delusione, felicità e preoccupazione.
Questo
libro illustrato è un perfetto inno alla resilienza dei bambini e
alla loro voglia di scoperta e di gioco in piena libertà senza
limiti. Un libro che piacerà sicuramente ai ragazzini perché
potranno ritrovarsi nei giovani protagonisti. Un libro consigliato
per la lettura autonoma dai 7 anni, ma ad alta voce può essere
proposto anche ai bambini più piccoli.
“La
buca” ci fa pensare ad
un altro libro da poco riedito da Rizzoli, “Lasciateli
giocare con gli orsi”,
in cui Peter B. Hoffmeister mostra ai genitori ansiosi come la natura sia per i bambini
e i ragazzi uno strumento eccezionale per sviluppare la personalità
e la fantasia. Non importa se nella natura i piccoli si sbucciano un
ginocchio o sporcano i vestiti: la loro felicità vale di più.
Giocare in libertà nella natura è un’opportunità che rende i
bambini autonomi e li aiuta a crescere sani, forti e sicuri.
Un
suggerimento di lettura per tutti quegli adulti timorosi che osservano
in tensione le imprese “spericolate” dei figli.
La buca
Emma
AdBåge
con la traduzione di Samanta K. Milton Knowles
Camelozampa,
2020. 40 p. - € 15,00
Peter
B. Hoffmeister
Lasciateli
giocare con gli orsi!
Bur,
2018. 272 p. - € 14,00
giovedì 6 febbraio 2020
LA FILOSOFIA DEL KOALA
Filosofia
del koala
Béatrice
Rodriguez
Terre
di Mezzo, 2019. 78 p.
Fare
filosofia con i bambini si può. Parlare con loro seriamente del
tempo, dei sogni, della compassione e della solitudine è
un’esperienza che riserva delle grandi sorprese. I bambini sono
capaci di riflessioni profonde, di analisi precise e a volte
spiazzano gli adulti con i loro pensieri. Non bisogna, perciò, aver
paura di parlare con loro anche di temi difficili.
Le
discussioni più ricche, di solito, nascono per caso. Si può, però,
anche dar loro vita attraverso le pagine di un libro come “La
filosofia del koala”
(Terre di Mezzo) di Béatrice Rodriguez.
Il
personaggio principale è un giovane koala che si interroga insieme
ai suoi amici uccellino e camaleonte su varie tematiche come il
nulla, il partire, i sogni, il lutto, l’amore per la natura, la
vita privata.
Organizzato come una sorta di fumetto, il libro declina verticalmente, un pensiero
che spesso assume la forma di insegnamento e si estende su una o più pagine.
Il dialogo si svolge tra i tre compagni che si stagliano sullo sfondo bianco
cosicchè il lettore focalizza la sua attenzione su ciò che dicono e su chi lo dice.
Interessante, perciò, la figura del piccolo camaleonte che sembra fare la parte
del grillo parlante per riportare i discorsi di koala e uccellino su altri fronti, per
far cambiare loro il punto di vista, per puntualizzare ciò che loro sembrano non
considerare. Fondamentale in questo libro è il ramo di un albero rappresentato sulla maggior
parte delle pagine. La sua presenza è essenziale non solo perché parte
dell’habitat naturale dei tre animaletti, ma soprattutto perché evoca graficamente
il contenuto delle riflessioni che i tre fanno sulle nostre radici, sul nostro sentirci
a casa, sul sentirsi al sicuro. Un libro intrigante, un po’ ironico, mai banale, per confrontarsi con se stessi e
con i bambini su elementi semplici e universali come i segreti e le apparenze.
Ma anche un mezzo per permettere ai piccoli di pensare e riflettere
autonomamente sui singoli temi, leggendo le parole e osservando le figure.
Notevole la capacità dell’autrice di usare parole e disegni per condurre il pensiero
verso concetti e problemi, lasciando libera la via dell’interpretazione e delle
conclusioni. Interessante il suo modo di accompagnare la riflessione attraverso
l’uso degli spazi vuoti e delle pagine più fitte di parole e immagini. Un concentrato di vita, di emozioni, di pensieri. Un libro per tutti da leggere e guardare da soli o insieme, più e più volte. Béatrice Rodriguez - traduzione di Eleonora Armaroli La filosofia del Koala Terre di Mezzo, 2019. 77 p. - € 15,00 Consigliato per la lettura condivisa dai 6 anni e per la lettura autonoma dagli 8.
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