Davide Calì con le illustrazioni di
Isabella Labate
Un
tempo per ogni cosa
Kite,
2020. 44 p.
Consigliato
da 13 anni
Epifania,
folgorazione, manifestazione. Un po’ come il signor Belluca nella
novella di Pirandello “Il treno ha fischiato”,
anche Edgar, il protagonista del libro illustrato “Un tempo
per ogni cosa” (Kite, 2020), per un imprevisto, sperimenta
un cambiamento tanto radicale quanto repentino della sua vita. Edgar
da sempre vive seguendo una rigida routine senza mai sgarrare, senza
mai cercare altro. La sua esistenza è scandita da una serie di
orologi e sveglie che gli indicano il momento esatto in cui
svegliarsi, mangiare, uscire, telefonare a sua madre, bere il tè del
pomeriggio, cenare, controllare gli orologi, andare a dormire. Le
giornate di Edgar si susseguono da sempre uguali e monotone, senza
che lui, del resto, abbia mai fatto nulla per cambiarle. Ogni cosa
che fa ogni giorno non solo la fa alla stessa ora, ma ci impiega
sempre lo stesso tempo: 30 minuti per prepararsi al mattino, 10 per
far colazione, 15 per leggere il giornale, … mai un minuto di più
o di meno. La sua routine non muta mai e nemmeno le quattro frasi che
scambia al telefono con sua madre per controllare che stia bene e
abbia preso le medicine. A Edgar non piace neanche uscire. La
passeggiata è un obbligo del medico per tenere in forma il cuore.
Non gli interessa nulla di ciò che è fuori dalla sua casa e dai
suoi schemi. Finchè “un giorno come gli altri accadde un fatto
inatteso” e Edgar scopre “il mondo”. Edgar non immaginava
che il mondo fosse così grande, che ci fosse così tanta gente là
fuori, tanti odori, tanti rumori. Dapprima non vede l’ora di
tornare alla sua vita inquadrata e regolare, poi, però, … e da
quel momento tutto cambia tranne l’appuntamento fisso della
telefonata con la mamma.
Quello
che Davide Calì e Isabella Labate offrono in questo lavoro è un
libro illustrato elegante e intenso. Destinato chiaramente ad un
pubblico di lettori adulti, o quasi, affronta il tema della libertà
dalle ossessioni, della gioia di vivere che si può (ri)trovare nel
cambiamento, della paura di vivere e di come si può superarla
scoprendo l’altro. A volte basta un elemento nuovo, un evento
apparentemente insignificante, un imprevisto per rivoluzionare
l’esistenza di una persona e farle realizzare che la vita può
essere anche “altro” da ciò che per lei o per lui è sempre
stato, e magari qualcosa “altro” di meglio. Uscire dalla propria
comfort zone non è detto che sia per forza disagevole o
faticoso. La routine dà sicurezza, ma può diventare anche una
gabbia dalle sbarre strette. Prendere coscienza di queste sbarre e
trovare la forza e il coraggio per forzarle è la chiave per dare una
svolta alla propria vita. A volte, poi, le persone non si rendono
neanche conto di quanto limitata e limitante sia l’esistenza che si
sono create ed è proprio per questo che serve l’imprevisto. E, se
l’imprevisto non accade, si deve trovare il confronto per farlo
accadere, uscendo dalla consuetudine, dalla ripetitiva banalità, per
vedere e guardare più lontano, oltre il proprio naso.
Le
illustrazioni di Isabella Labate accompagnano la storia di Edgar con
precisa realizzazione tecnica come artistiche fotografie d’epoca,
di cui hanno i colori e le sfumature. Ricche di dettagli, in quella
che sembra una serie di fotogrammi, le immagini a matita aprono alla
meraviglia dell’osservazione. Insieme testo e illustrazioni,
entrambi di una bellezza descrittiva molto curata, creano un tutt’uno
carico di significati molto piacevole da leggere e da guardare.
Un’osservazione
meritano anche gli interni di copertina: tanti orologi nel primo;
palloni, dischi, pizza, volanti d’automobile, ciambelle, oblò di
navi, mappamondi e il disco con i numeri di un telefono d’epoca in
quello finale. Un’ultima sottolineatura della varietà di ciò che
può arricchire la vita di una persona, trovando il tempo per ogni
cosa e anche per chi si ama, perché le relazioni sono importanti e
gli affetti non possono mancare.
Oltre
all’implicita citazione pirandelliana del testo, troviamo anche
nelle illustrazioni citazioni all’arte di Magritte, come per
esempio, nello specifico, quella più evidente a “L’uomo
con la bombetta” che il grande artista surrealista belga
dipinse nel 1964.
Del
rapporto dell’uomo con il tempo si sono occupati tanti filosofi,
scrittori e artisti: un tema attuale in ogni epoca che ha suscitato
innumerevoli riflessioni, teorie e ipotesi di interpretazione e che
al giorno d’oggi assume un significato ancora maggiore, visto che
il tempo, di cui le persone dispongono, sembra non bastare mai e per
questo, al tempo e alla sua mancanza, a volte, finiscono col
sacrificare emozioni, relazioni e esperienze profonde.
Un
assaggio di questo libro si trova nel booktrailer di Onions at Lunch