lunedì 10 aprile 2023

PERLE NERE TRA I CARUGGI

Antonella Botti

Sciamadda

Giralangolo, 2023. 153 p.

Età +12

Clelia è una ragazzina sveglia e intelligente pronta a partire per l’America con i suoi genitori. All’ultimo momento, però, viene lasciata a casa della zia Elena, donna ricca e severa dal passato misterioso. La delusione della ragazza per la decisione dei genitori è tanta e altrettanta la rabbia per essere stata abbandonata. Nel suo impeto d’ira strappa alla zia la collana di perle nere che ha al collo e scappa verso il porto con una di queste in mano. Qui incontra una vecchia mendicante che le profetizza che tutto tornerà a posto quando avrà ricomposto qualcosa che si è rotto. In cambio di questa profezia, prima di parlare, l’indovina le chiede la perla che ha in mano. Inizia così l’avventura segreta di Clelia che deve ritrovare la perla per ridare alla zia la collana strappata. Oltre alla collana, chiara metafora della storia della zia e del suo rapporto con Clelia, nella vicenda di questo breve romanzo hanno un ruolo importante Sebastiano, ragazzo del porto che aiuta Clelia a recuperare la perla, Giorgio, il maggiordomo della zia e lo spirito di Alberto, figlio della zia, morto in viaggio ed evocato nel corso di due sedute spiritiche.

La storia di Clelia è ambientata a Genova all’inizio del secolo scorso e in dialetto ligure “sciamadda” significa “fiamma”. La fiamma è quella del coraggio e della determinazione con cui lei affronta tutte le difficoltà che le si parano davanti dopo che è stata lasciata con la zia.

Una storia interessante scritta bene, ma cui non è stato dato sufficiente spazio per potersi sviluppare a sufficienza in tutti i molteplici temi che tocca. La figura di Clelia stessa, come quella della zia Elena, risulta appena abbozzata, mentre le vicende che vive avrebbero avuto modo di darle una consistenza ben diversa.

Intrigante, anche se molto insolita in un romanzo per ragazzi, la descrizione di una seduta spiritica come era in voga organizzarne tra le signore benestanti agli inizi del ‘900.




martedì 14 marzo 2023

PAROLE IN SCATOLA

SCATOLINE

AA.VV. - a cura di Vera Gheno

Effequ Ed.

Si chiama Scatoline, sottotitolo: per ogni parola un piccolo mondo, la collana curata dalla sociolinguista Vera Gheno e pubblicata dalla casa editrice Effequ. Si tratta di sottili volumi monografici di divulgazione pensati per i bambini dai 5 ai 99 anni. Ogni fascicolo è dedicato ad una parola, contiene una storia o un ragionamento per raccontarne il significato e un’unica illustrazione ispirata al testo. Le ultime due pagine sono lasciate al lettore: in una c’è la stessa illustrazione in bianco e nero, perché il bambino, la colori e nell’altra una serie di righe, perché scriva la sua definizione. I testi e le figure sono affidati in ciascun volume ad un autore e a un illustratore diverso. La pubblicazione di questi libri segue l’alfabeto, perciò, al momento possiamo trovare in libreria i volumi dedicati a: Amicizia, Bellezza, Casa, Diverso, Errore, Falso, Gioco, Handicap e Idea.

Si tratta nel complesso di un’interessante e originale proposta editoriale che non mira a “spiegare” o a “definire” le parole, ma a “raccontarle” e a “disegnarle”. Il confine tra spiegare o definire e raccontare è, però, molto sottile e qualche volta viene scavalcato. Tuttavia l’ottima idea di base è quella che per capire bene le parole, bisogna imparare come si usano ed è nel loro uso (o meglio, nei loro usi) che il significato meglio si comprende. In questo modo, poi, meglio si capisce ciò che vuol dire chi le usa.


Nelle Scatoline si usa la schwa e sul sito di Effequ si trova la spiegazione di questa scelta (per leggerla per intero clicca qui. Riporto qui solo una parte della motivazione: “troviamo importante porre l’accento sulla possibilità di utilizzare forme diverse da quelle ormai consolidate, nell’ottica di riportare l’attenzione sulle norme linguistiche che quotidianamente mettiamo in pratica. Siamo persuasə che sia un compito squisitamente editoriale quello di studiare e mettere in pratica una norma, in modo da diffonderne non l’uso ma la consapevolezza della possibilità. Restiamo al contempo consapevoli che non è attraverso l’imposizione di una nuova convenzione che la lingua cambierà, e che il nostro approccio è volutamente provvisorio e sperimentale” .

Il testo di questi volumi è in stampato minuscolo a grandi caratteri neri con alcune parole o frasi in colore diverso. Questo facilita molto la lettura per i più piccoli, aiuta a fissare l’attenzione sui punti più significativi e ravviva le pagine anche se sono “tutte piene di parole”.

Le parole scelte per le Scatoline, pur essendo termini di uso comune e quotidiano, presenti presto nel vocabolario dei bambini, sono parole significative e molto legate alla complessità della contemporaneità. Questo anche per sottolineare come ogni parola non sia banale e meriti grande attenzione. Le Scatoline sono dei libri sottili e molto interessanti da usare anche come possibile base per dei laboratori sia sulle parole, sia sulle figure che le rappresentano. Sono utili anche per gli adulti per trovare spunto per rispondere a quelle domande che a volte fanno i bambini e che lasciano spiazzati.

Per tutti, infatti, è molto importante ragionare sulle parole, sul loro significato, sul loro utilizzo. Le parole danno forma ai pensieri, le parole aiutano a capire e a entrare nella realtà, le parole sono fondamentali ed è bene pensarci, rifletterci, meditarci, per essere più liberi, per essere meno influenzabili.


sabato 4 marzo 2023

Strumenti del mestiere: LEGGERE L’INATTESO

LEGGERE L’INATTESO: cambiamenti, distacco, morte e lutto narrati negli albi illustrati
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Irene Greco con Anna-Maria Brusaferro

Il Leone Verde, 2022. 218 p.

Nei libri per i bambini, albi illustrati in primis, sono trattati tutti i temi che ruotano intorno all’esistenza umana. Anche quelli “difficili”, quelli che a volte costituiscono dei tabù (per gli adulti, più che per i bambini), quelli delicati che gli adulti a volte temono di affrontare per non turbare i piccoli. Siamo tutti consapevoli, però, che non è evitandoli che si affrontano i temi. Soprattutto quando poi sono i bambini stessi che con le loro domande o i loro comportamenti ce li mettono davanti ed esigono risposte.

Cambiamento, distacco, morte e lutto sono alcuni di questi temi che possono far paura. E sono anche i temi che Irene Greco affronta in questo libro presentando possibili approcci che gli adulti possono assumere nel loro parlarne con i bambini.

Il libro parte dal presupposto che tutto si può dire e raccontare ai piccoli importante è valutare bene come e quando. Conoscere le emozioni, proprie e dei bambini, imparare a interpretarle e gestirle è il secondo punto di partenza per affrontare determinate letture con i bambini. I libri, inoltre, costituiscono da sempre un ottimo mezzo per entrare in relazione, per condividere pensieri e sentimenti, per comunicare sinceramente. Gli albi illustrati lo sono ancora di più per la loro particolare conformazione di testo e immagini che si completano a vicenda e che insieme permettono di raccontare e interpretare la narrazione, condividendo ipotesi e ragionamenti.

Questo lavoro di Irene Greco è molto interessante per l’inquadramento teorico che propone prima di entrare espressamente nei temi. In questo modo contestualizza il discorso più specifico sugli argomenti proposti che poi elabora alla luce di esempi pratici e indicazioni bibliografiche precise, sottolineando il valore e la funzione della finzione narrativa e dell’immaginazione.

Il discorso di approccio al testo è inoltre arricchito dalle “parentesi” di Annna-Maria Brusaferro che lo intersecano in diversi punti affrontando dal punto di vista psicologico questioni come la gestione delle emozioni, il controllo, la nostalgia, il lutto … .

Si tratta di un libro molto interessante per chi lavora con i libri con i bambini. E’ un testo che aumenta la consapevolezza che i libri non sono medicine che risolvono i problemi e che non devono essere considerati tali. La lettura di libri e albi illustrati con tematiche sensibili, però, costituisce un allenamento ad affrontare le situazioni, ad essere preparati alle cose della vita, a sapere che determinate circostanze si verificano e quindi avere un’idea di come vi si può reagire. Ma come per le gare sportive, l’allenamento non può essere fatto nel momento della competizione, così, allo stesso modo, anche la lettura di temi “delicati” in via preventiva, in tempi “non sospetti”, lontano dal momento più acuto della situazione, è sicuramente più utile ed efficace.

 

 

giovedì 23 febbraio 2023

DELLA VITA E DELLA MORTE

Piangi cuore, ma …

Glenn Ringtved e Charlotte Pardi (ill.) con la traduzione di Claudia Valeria Letizia

Orecchio Acerbo, 2023 -

Età: 7+

I grandi temi sono presenti nei libri per i bambini. Da sempre. Ogni tanto in opere edulcorate, fuorvianti e riduttive, sia del testo sia dei lettori, a volte in opere didascaliche e molto pragmatiche ad uso soprattutto degli adulti che vogliono un libro su un tema specifico per “trattarlo” con i bambini, altre volte, per fortuna, in opere ispirate e “centrate” capaci di entrare nell’argomento difficile senza falsità, senza pretesa di spiegazioni a tutti i costi, ma presentando, mostrando, avvicinando con onestà il tema attraverso di solito una storia di qualità piacevole da leggere.

E’ questo il caso di “Piangi cuore, ma …” di Glenn Ringtved e Charlotte Pardi.

La storia racconta di quattro bambini seduti a tavola con una figura lugubre dal mantello nero, mentre di sopra nel suo letto, la loro nonna sta male. La figura scura è la morte ed è venuta a prendere la nonna. Pensando che la morte debba andarsene prima del giorno, i bambini la trattengono in cucina con del caffè perché si faccia tardi e debba scappare senza portarsi via la nonna. La morte capisce l’intento dei piccoli e con una storia lieve e delicata spiega loro come e perché la morte fa parte della vita e il perché è importante che assieme alla gioia e alla felicità, le persone provino anche il dolore e la tristezza. I bambini capiscono in modo diverso la storia raccontata dalla morte, ma tutti sono convinti che abbia ragione. Così la figura scura si allontana dalla finestra con l’anima della nonna lasciando un vento leggero che muove la tenda. Adesso ogni volta che le tende si muovono per l’aria che entra i piccoli sentono la carezza della nonna e ricordano la consolazione che la morte ha in fondo dato loro prima di andarsene sussurrando le parole “piangi cuore, ma non ti spezzare”. 

 

 

Leggendo queste pagine, non si può non pensare al bellissimo “I pani d’oro della vecchina” pubblicato nel 2012 da Topipittori, scritto da Annamaria Gozzi e illustrato da Violeta Lopiz. Un’altra storia che affronta il tema della morte, oggi quasi tabù quando si parla di materiali per bambini. Lo fa in modo poetico, senza dramma: la morte arriva perché deve arrivare, naturalmente e senza portare alcuna paura. Un giorno alla porta di una vecchina bussa un’ospite inattesa: un’ombra scura che vorrebbe portarsela via. Ma, non è il momento: la vecchietta, abile pasticcera deve preparare i dolci di Natale, che nessuno sa fare meglio di lei. L’ombra si indispettisce, poi però ne mette in bocca uno, poi un altro... e si accorge di non aver mai assaggiato niente di simile. Così la protagonista non fugge al suo destino, semplicemente allunga un po’ il tempo per arrivare al momento giusto per andare. Qualcosa di più qui: I pani d'oro della vecchina

 

Piangi cuore, ma …

Glenn Ringtved e Charlotte Pardi (ill.) con la traduzione di Claudia Valeria Letizia

Orecchio Acerbo, 2023 -

Età: 7+


I pani d’oro della vecchina

Annamaria Gozzi e Violeta Lopiz (ill.)

Topipittori, 2012 – 32 p.

Età: 7+


sabato 11 febbraio 2023

IN CAPO AL MONDO

RAGAZZE IN CAPO AL MONDO. Storie di esploratrici e di viaggi

Laura Ogna con le illustrazioni di Giulia Sagramola 

Editoriale Scienza, 2023. 160 p.

età +11

Non sono molto famose le dieci protagoniste del nuovo libro di Editoriale Scienza nella Collana “Donne nella scienza”, ma le loro vicende sono veramente interessanti e avvincenti. Sto parlando delle storie raccolte nel libro “Ragazze in capo al mondo. Storie di esploratrici e di viaggi”, scritto da Laura Ogna e rallegrato dalle illustrazioni di Giuglia Sagramola. Un libro tutto verde e arancione che fa letteralmente fare il giro del mondo alle sue lettrici e ai suoi lettori. Medio Oriente, Tibet, Savana africana, Himalaya, Valle degli Assassini, America del Sud, Persia, Madagascar … . Sono questi alcuni dei paesi visitati e delle mete dei viaggi di queste viaggiatrici ed esploratrici che a cavallo tra Ottocento e Novecento hanno sfidato le convenzioni del tempo, per conoscere popoli, culture e territori lontani. 

 

Oggi è facile prendere un aereo e andare dall’altra parte del mondo, allora un po’ meno e, soprattutto, se eri una donna. Per questo queste biografie al femminile, raccontate in prima persona, sono piene di avventure, di coraggio, di forza di volontà e anche di rammarico, perché queste donne hanno dovuto veramente impegnarsi e lottare per raggiungere ciò che desideravana, a volte a scapito della loro vita privata e dei loro affetti, mettendosi anche in pericoli veri.

Le viaggiatrici ed esploratrici narrate nel libro sono: Gertrude Bell, Ida Pfeiffer, Nellie Bly, Carla Serena, Alexandra David-Néel, Monica Kristensen, Vivienne de Watteville, Annie Smith Peck, Freya Stark, Isabella Bird. Donne per lo più sconosciute ma eccezionali, come le protagoniste degli altri due volumi di questa collana “Ragazze con i numeri” e “Ragazze per l’ambiente” .

Tre libri da offrire ai giovani lettori e alle giovani lettrici dagli undici anni che amano le storie vere, le avventure, le scienze. Una lettura molto piacevole e veramente coinvolgente per tutti, ma soprattutto per chi osa seguire i propri sogni fino in fondo.



sabato 28 gennaio 2023

Strumenti del mestiere: STORY SACKS PER VIVERE LE STORIE

Non se ne parla molto in Italia. Pochi le conoscono. Solo qualcuno le usa con i bambini, dai piccoli del nido e della scuola dell’infanzia ai più grandi della scuola primaria. Sono le story sacks – borse o sacchi delle storie.

Sono dei sacchi di tessuto che contengono un libro con una storia ed una serie di altre risorse che a questa storia rimandano e che permettono al bambino lettore e all’adulto che l’accompagna di “entrare” nella storia da diversi punti di accesso.

Si tratta di un insieme di materiali che permettono un approccio multisensoriale alla storia, divertono molto i bambini, che amano aprirle per scoprire cosa contengono, e ne sostengono la comprensione e la capacità di attenzione. Con i bambini più grandi sono, inoltre, un utile mezzo per coinvolgere anche i più restii e avvicinarli piacevolmente alla lettura.

Oltre ad un libro con una storia di qualità, in una story sack, si possono trovare, per esempio, dei peluche o pupazzi dei personaggi della storia o degli oggetti/indumenti per attirare l’attenzione su determinati punti della narrazione o per la sua successiva drammatizzazione, dei disegni da colorare, o delle piccole e piacevoli attività scritte legate alla storia (es. cruciverba), un altro libro, anche di divulgazione, con argomento vicino a quello principale, dei giochi di parole per stimolare la lettura e il linguaggio (es. domino della storia con relazioni causa-effetto), un cd o un QR code per ascoltare la storia letta ad alta voce a livello professionale, magari anche accompagnata dalla musica. Tutto, ovviamente, calibrato sull'età dei bambini cui si intende offrire questa esperienza di lettura. Ogni borsa, infatti, dovrebbe contenere materiali che rendono viva la storia e aiutano i bambini a imparare attraverso il gioco. Tutti i materiali di supporto inclusi nel sacco della storia sono infatti, pensati per ampliare l'esperienza di lettura e stimolare varie attività linguistiche.

I sacchi delle storie hanno un grande potenziale. Sono interessanti per il loro potere di accendere l'immaginazione dei bambini, stimolarrli e divertirli. Permettono esplorazioni diverse della storia e ne facilitano la condivisione (oltre a renderla molto piacevole). Possono rendere le storie più accessibili a tutti, compresi i bambini di lingua madre diversa e i bambini con esigenze educative speciali o disabilità. Si sa che l’apprendimento attraverso il “fare” e il “conivolgimento divertente e piacevole”, oltre ad offrire immediata soddisfazione, dà risultati più velocemente e le abilità così acquisite durano più a lungo.

Il concetto di "sacco delle storie", sviluppato dall'ex preside inglese Neil Griffiths a metà degli anni ‘90 del secolo scorso, è una risorsa interessante sia per gli insegnanti e gli educatori, sia per i genitori. Nella biblioteche nei paesi anglosassoni si possono anche prendere in prestito. In Italia non se ne trovano di pronte da acquistare, ma con competenza e fantasia è abbastanza facile crearle.

Si possono usare semplici sacchetti di stoffa da decorare a piacimento con elementi che si rifanno alla storia (adesso è possibile anche a costi relativamente contenuti, farsi stampare la copertina del libro sul sacchetto di stoffa) e riempirli con dei materiali di supporto che variano, ovviamente, in base alla storia, ma anche in base all’età dei bambini con i quali si intendono usare. L'aspetto del sacco non ha molta importanza, anche se è meglio che sia invitante per i bambini. È quello che c'è dentro il sacchetto che conta, partendo dalla scelta oculata di un libro di qualità appropriato alla fascia d'età prescelta.

Se volete approfondire, qualche informazione sulle story sacks si trova in rete e ne ha accennato Luigi Paladin nel suo libro “Vivere la lettura” , Idest, 2021. p. 116-117.

giovedì 19 gennaio 2023

STELLE PER NON DIMENTICARE

Il ladro di stelle

Sebastiano Ruiz Mignone con le illustrazioni di Giulia Rosa Cardia

Valentina Edizioni, 2019. 40 p.

Età 7+

E’ giocato sull’innocenza, la sincerità e l’entusiasmo dei bambini il libro illustrato “Il ladro di stelle” di Sebastiano Ruiz Mignone Ed. Valentina. Una storia di amicizia tra due ragazzini che si vogliono bene e che un destino crudele finirà con unire per sempre.

Andrea e David vanno a scuola insieme e amano disegnare cieli stellati. Sono sicuri che un giorno diventeranno “studiosi” di stelle e andranno a vederle in cielo da vicino. Andrea è figlio di un industriale tedesco ed ha tutto quello che può volere un ragazzino della sua età. David viene da una famiglia di modeste possibilità, ma non per questo è meno felice del suo amico. La loro storia diventa drammatica il giorno in cui cominciano a comparire sul petto di molte persone (non di tutte) stelle di stoffa cucite con ago e filo. Anche David ne ha una, Andrea, invece, no: ha solo quelle che disegna lui che, se pur bellissime, sono “solo” di carta. Nessuno gli spiega perché lui non può averne una di stoffa. Un giorno, pur consapevole di fare qualcosa di sbagliato, Andrea strappa dal cappotto di David la stella e se la appunta sul suo. Non si rende conto che così facendo non cambia il destino di David, ma cambierà profondamente il suo.

Una storia triste con un finale che arriva diritto al cuore e colpisce come un

pugno. Una storia che con levità narra ai bambini ciò che è stato durante il Nazismo senza nasconderne la crudeltà. Sebastiano Ruiz Mignone ha saputo trovare le parole giuste per raccontarla senza edulcorare troppo i fatti., così come efficaci sono le illustrazioni di Giulia Rosa Cardia che le accompagnano. Ai bambini non si deve negare la verità, né la realtà. Si deve cercare di offrirgliela nel modo più adatto possibile.

Tanti gli elementi nel testo e nelle illustrazioni di questa storia che la rendono adatta per parlare dell’Olocausto anche con i ragazzini più grandi: si accenna, per esempoio, alle fabbriche tedesche molto attive in tempo di guerra, ai discorsi del Führer, alle radio economiche costruite perché in ogni casa arrivassero questi discorsi, gli indottrinamenti a scuola.

Una storia che racconta il peso della Storia e la difficoltà per i bambini (ma non solo) a capire ciò che stava succedendo e, soprattutto, perché.

Una storia importante come tutte quelle che raccontano il dramma della Shoha in un periodo, come il nostro dove assistiamo quotidianamente a episodi di violenza, di odio, di provocazioni attraverso parole e immagini che dalla TV e dai social in Internet bombardano tutti, bambini e ragazzi compresi. E’ dovere di tutti e per tutti cercare di far emergere, invece, fatti e parole di gentilezza e di rispetto, perché tutti possano capire e ricordare. Solo così tante cose, forse, possono non accadere più.

La Memoria è l’unico vaccino contro l’indifferenza(Liliana Segre)

Un’unica nota, puntigliosa, a quella che forse è una svista nella stesura della storia. Il nome del protagonista, Andrea, ragazzino tedesco. In realtà Andrea nei paesi germanici è un nome femminile. Forse la scelta poteva cadere diversamente.