mercoledì 22 settembre 2021

LETTERE E NUMERI

ABC. Il mio primo alfabetiere

Chiara Carminati con le illustrazioni di Anna Laura Cantone

Lapis, 2021. 52 p.

Consigliato da 5 anni


 

Dieci maestri deliziosi

Ross Montgomery con le illustrazioni di Sarah Warbuton e la traduzione di Alessandra Valtieri

Lapis, 2021. 32 p.

Consigliato da 5 anni



E’ iniziata la scuola e lettere e numeri cominciano a diventare oggetto di interesse per tutti gli scolari, in modo particolare per i più piccoli. Sono soprattutto quelli che iniziano la loro avventura scolastica ad essere affascinati e incuriositi da questi strani segni che vedono sulla carta combinati in modi diversi. Imparare a riconoscerli e cercare di dare loro un senso non è impresa semplice. Molti fanno tanta fatica a imparare a leggere e a capire i numeri. E’ quindi interessante poter disporre di libri che possano dare loro un “divertente” aiutino.

Lettere e numeri sono, per esempio, i protagonisti di due libri illustrati appena pubblicati da Lapis: “Il mio primo alfabetiere” di Chiara Carminati con le immagini di Anna Laura Cantone e “Dieci maestri deliziosi” di Ross Montgomery con le illustrazioni di Sarah Warbuton e la traduzione di Alessandra Valtieri.

In “Il mio primo alfabetiere” Chiara Carminati gioca con le lettere dell’alfabeto e con i loro suoni. Dalla A di Anatra alla Z di Zanzara, 25 piccole filastrocche raccontano di un animale che ha a che fare con qualcosa da mangiare: Carlo il Castoro, per esempio, adora le Carote, mentre il Merlo Marcello aspetta che maturi il Mirtillo e Rudi il Ramarro bacia i rametti di Rosmarino …

Protagoniste sono le lettere combinate nel testo in un susseguirsi di ripetizioni e allitterazioni. 25 animali, 25 cibi e bevande per divertirsi con le rime e imparare, grazie anche alle simpatiche e inconfondibili illustrazioni di Anna Laura Cantone, a riconoscere in maniera giocosa la forma delle lettere e a distinguere i loro suoni.

In “Dieci maestri deliziosi”, invece, il gioco è con i numeri da 1 a 10 in senso inverso. Si tratta di una allegra filastrocca con il conto alla rovescia, dove dieci maestri, usciti stanchi da scuola, si rendono conto di aver perso l’ultimo autobus per tornare a casa. Decidono così di avventurarsi a piedi attraverso il bosco dove, però, vengono seguiti da una serie di mostri pronti a mangiarli. All’inizio non ci si aspetta che i mostri mangino effettivamente i maestri e solo alla fine si capisce che lo fanno davvero. Da qui la spiegazione dell’aggettivo “deliziosi” del titolo, aggettivo del resto piuttosto insolito per descrivere gli insegnanti.

Il libro è veramente divertente, soprattutto per i bambini. Oltre al simpatico testo in rima, al divertimento contribuiscono sicuramente le illustrazioni ricche di dettagli spiritosi e che rappresentano questi mostri come colorati e soffici peluches pronti ad afferrare e a divorare gli incauti insegnanti che per vari motivi si staccano dal gruppo. Ad un certo punto della storia arriva, però, la svolta e l’ultima parola, l’ultima risata inaspettatamente è per una maestra del gruppo. Per chi?

Questi sono due esempi di come la lettura di libri illustrati può essere un modo divertente per coinvolgere i bambini ed avvicinarli ai vari argomenti, anche se sappiamo bene e non smettiamo mai di sottolineare che i libri e gli albi illustrati non hanno come primo scopo quello di insegnare nulla, né sono medicine o bacchette magiche che possono risolvere problemi e difficoltà. Altrettanto bene sappiamo che non è opportuno voler anticipare i tempi e insegnare a leggere, scrivere e far di conto ai bambini prima del momento giusto. Altro discorso è, però, assecondare le curiosità dei bambini e il loro bisogno naturale di sapere, per cui libri come questi possono costituire un divertente mezzo da utilizzare.

In generale leggere libri con i bambini in età prescolare è prima di tutto un piacere, un divertimento, una coccola di voce, un tempo dedicato, un momento di stretta relazione. Gli aspetti positivi a livello cognitivo e linguistico, nonché informativo, che dalla lettura derivano ai piccoli, si palesano comunque, anche se in tempi più lunghi.

lunedì 13 settembre 2021

E SE SI ROMPE L’OROLOGIO?

Davide Calì con le illustrazioni di Isabella Labate

Un tempo per ogni cosa

Kite, 2020. 44 p.

Consigliato da 13 anni

Epifania, folgorazione, manifestazione. Un po’ come il signor Belluca nella novella di Pirandello “Il treno ha fischiato”, anche Edgar, il protagonista del libro illustrato “Un tempo per ogni cosa” (Kite, 2020), per un imprevisto, sperimenta un cambiamento tanto radicale quanto repentino della sua vita. Edgar da sempre vive seguendo una rigida routine senza mai sgarrare, senza mai cercare altro. La sua esistenza è scandita da una serie di orologi e sveglie che gli indicano il momento esatto in cui svegliarsi, mangiare, uscire, telefonare a sua madre, bere il tè del pomeriggio, cenare, controllare gli orologi, andare a dormire. Le giornate di Edgar si susseguono da sempre uguali e monotone, senza che lui, del resto, abbia mai fatto nulla per cambiarle. Ogni cosa che fa ogni giorno non solo la fa alla stessa ora, ma ci impiega sempre lo stesso tempo: 30 minuti per prepararsi al mattino, 10 per far colazione, 15 per leggere il giornale, … mai un minuto di più o di meno. La sua routine non muta mai e nemmeno le quattro frasi che scambia al telefono con sua madre per controllare che stia bene e abbia preso le medicine. A Edgar non piace neanche uscire. La passeggiata è un obbligo del medico per tenere in forma il cuore. Non gli interessa nulla di ciò che è fuori dalla sua casa e dai suoi schemi. Finchè “un giorno come gli altri accadde un fatto inatteso” e Edgar scopre “il mondo”. Edgar non immaginava che il mondo fosse così grande, che ci fosse così tanta gente là fuori, tanti odori, tanti rumori. Dapprima non vede l’ora di tornare alla sua vita inquadrata e regolare, poi, però, … e da quel momento tutto cambia tranne l’appuntamento fisso della telefonata con la mamma.

Quello che Davide Calì e Isabella Labate offrono in questo lavoro è un libro illustrato elegante e intenso. Destinato chiaramente ad un pubblico di lettori adulti, o quasi, affronta il tema della libertà dalle ossessioni, della gioia di vivere che si può (ri)trovare nel cambiamento, della paura di vivere e di come si può superarla scoprendo l’altro. A volte basta un elemento nuovo, un evento apparentemente insignificante, un imprevisto per rivoluzionare l’esistenza di una persona e farle realizzare che la vita può essere anche “altro” da ciò che per lei o per lui è sempre stato, e magari qualcosa “altro” di meglio. Uscire dalla propria comfort zone non è detto che sia per forza disagevole o faticoso. La routine dà sicurezza, ma può diventare anche una gabbia dalle sbarre strette. Prendere coscienza di queste sbarre e trovare la forza e il coraggio per forzarle è la chiave per dare una svolta alla propria vita. A volte, poi, le persone non si rendono neanche conto di quanto limitata e limitante sia l’esistenza che si sono create ed è proprio per questo che serve l’imprevisto. E, se l’imprevisto non accade, si deve trovare il confronto per farlo accadere, uscendo dalla consuetudine, dalla ripetitiva banalità, per vedere e guardare più lontano, oltre il proprio naso.

Le illustrazioni di Isabella Labate accompagnano la storia di Edgar con precisa realizzazione tecnica come artistiche fotografie d’epoca, di cui hanno i colori e le sfumature. Ricche di dettagli, in quella che sembra una serie di fotogrammi, le immagini a matita aprono alla meraviglia dell’osservazione. Insieme testo e illustrazioni, entrambi di una bellezza descrittiva molto curata, creano un tutt’uno carico di significati molto piacevole da leggere e da guardare.

Un’osservazione meritano anche gli interni di copertina: tanti orologi nel primo; palloni, dischi, pizza, volanti d’automobile, ciambelle, oblò di navi, mappamondi e il disco con i numeri di un telefono d’epoca in quello finale. Un’ultima sottolineatura della varietà di ciò che può arricchire la vita di una persona, trovando il tempo per ogni cosa e anche per chi si ama, perché le relazioni sono importanti e gli affetti non possono mancare.

 

Oltre all’implicita citazione pirandelliana del testo, troviamo anche nelle illustrazioni citazioni all’arte di Magritte, come per esempio, nello specifico, quella più evidente a “L’uomo con la bombetta” che il grande artista surrealista belga dipinse nel 1964.

Del rapporto dell’uomo con il tempo si sono occupati tanti filosofi, scrittori e artisti: un tema attuale in ogni epoca che ha suscitato innumerevoli riflessioni, teorie e ipotesi di interpretazione e che al giorno d’oggi assume un significato ancora maggiore, visto che il tempo, di cui le persone dispongono, sembra non bastare mai e per questo, al tempo e alla sua mancanza, a volte, finiscono col sacrificare emozioni, relazioni e esperienze profonde.

Un assaggio di questo libro si trova nel booktrailer di Onions at Lunch

lunedì 6 settembre 2021

LEGITTIMA DIFESA

Susanne Strasser

CHI DORME NEL LETTONE?

Terre di Mezzo, 2021. 24 p.

Consigliato dai 2 anni


L’ironia bonaria dei libri di Susanne Strasser per i piccolissimi è irresistibile. Poche parole, belle figure, pagine di cartone grosso e il divertimento è servito, per chi ascolta, ma anche per chi legge!

E’ il caso anche per “Chi dorme nel lettone?” dove tutti gli animali che dormono nel lettone, trovano una scusa per infilarsi nel letto del bambino che sdraiato nel letto nella stanza a fianco. Lui, però, con tutti loro nel letto, fa fatica ad addormentarsi perciò trova un modo “speciale” per farli tornare di là...

Chi dorme nel lettone?” è un ottimo libro per i piccoli perché:

- ha le pagine (non troppe) grosse e facili da girare

- le illustrazioni sono chiare e, con pochi dettagli, ma non sono banali e, stagliandosi su fondo monocolore o bicolore, sono facilmente leggibili

- il testo è semplice e si memorizza subito 

- il testo contiene anche parole inusuali 

- il testo è costruito con la continua ripetizione della lista degli animali che dormono nel lettone (prima in diminuzione e poi in aumento) e ai bambini piacciono molto gli elenchi da ripetere

- la lista degli animali è rappresentata continuamente anche nelle figure così è facile per i piccoli seguirla con le dita

Tutte queste caratteristiche permettono al bambino anche piccolissimo di essere coinvolto nella lettura e di partecipare alla narrazione ripetendo le parole che si ripetono e/o imitando il rumore che fanno gli animali uscendo dalla stanza.

Questo è un libro con cui giocare insieme con parole e figure, un libro che ben si presta ad una lettura interattiva con i piccoli, un libro che sembra un libro della buonanotte, ma che forse, invece, tiene svegli per quanto può divertire.

Per concludere, è ovvio che l’ironia finale della puzzetta è per i più grandini, ma è proprio per questo che questo libro risulta simpatico a tutti.

 

 

lunedì 30 agosto 2021

COME LA DANZA DELLE FOGLIE IN AUTUNNO

 Angelo Mozzillo con le illustrazioni di Marianna Balducci

IO SONO FOGLIA

Bacchilega Junior, 2020. [30p.]

Consigliato dai 5 anni

 

 

Che emozione passeggiare in autunno lungo un viale alberato: le foglie che in estate ornano i rami, adesso volteggiano nell’aria e cadono a terra creando uno spesso e morbido tappeto naturale di forte intensità cromatica.

Le foglie in autunno si accartocciano e assumono forme strane e colori caldi e avvolgenti: la loro bellezza unica ha ispirato il progetto artistico di “Io sono foglia”, il libro nato da un’idea visiva di Marianna Balducci e tradotto in rima da Angelo Mozzilla.

 

Le forme delle foglie hanno suggerito all’illustratrice i diversi stati d’animo che ogni bambino sperimenta nelle sue giornate. Emozioni forti, a volte contrastanti tra loro, tutte fondamentali per lo sviluppo dei piccoli come persone. I bambini non sono sempre “tranquilli e beati” o, al contrario “pestiferi e dispettosi”, come spesso, a torto, vengono considerati. I bambini sono felici e tristi, impauriti e coraggiosi, interessati e annoiati, … . Riconoscere le emozioni e saperle accettare e/o controllare è alla base per una loro crescita armonica e, allo stesso tempo, per una guida rispettosa di questa crescita da parte degli adulti.

Giocando con la forma delle foglie e gli atteggiamenti del bambino protagonista del libro, Marianna Balducci ha creato una carrellata di immagini (fotografie e disegni) che, come una sorta di “erbario” rappresentano la mutevole indole e la complessa identità di ogni persona, anche delle più giovani. Le parole di Angelo Mozzillo per loro parte, interpretano poeticamente le forme delle foglie e le espressioni del bambino, e raccontano di questa sua unicità.

La conclusione è un inno all’essere figlio e all’essere genitore, un legame stretto che comprende e accetta ogni sfumatura emotiva e che tiene unite le persone, nell’accoglienza e nell’amore, come uniti sono il ramo e la foglia.

Una grande idea che ha regalato a queste pagine il Premio Andersen 2021per la categoria 0-6 anni con la motivazione: “Per la profonda delicatezza con cui gli autori hanno dato vita a un insolito e felice progetto editoriale. Per la precisione e la delicatezza con la quale raccontano gli stati d’animo, spesso confusi e contrastanti, che i piccoli attraversano. Per tavole raffinate e brillanti che coniugano trepida grazia e lieve ironia.”

Un bellissimo libro che si presta anche ad essere base per un laboratorio creativo con le foglie in autunno, per giocare con le loro forme e i loro colori e in esse riconoscere emozioni e identificare gli stati d’animo e gli atteggiamenti tra i quali ogni giorno ci si muove come in una danza.


Angole Mozzillo con le illustrazioni di Marianna Balducci

IO SONO FOGLIA

Bacchilega Junior, 2020. [30p.]

Consigliato dai 5 anni

martedì 17 agosto 2021

Strumenti del mestiere – CHE COSA VEDIAMO QUANDO LEGGIAMO


Non è un saggio come tutti gli altri, ma come gli altri approfondisce, esamina, affronta i vari aspetti dell’atto del leggere e di ciò che la lettura comporta per i nostri occhi e per la nostra mente.

La diversità di “Che cosa vediamo quando leggiamo” (Corraini, 2020) sta nella sua struttura: le sue pagine, infatti, non sono fitte di parole, di concetti, di ragionamenti, ma offrono parole, concetti e ragionamenti attraverso un abile e interessante gioco di immagini e testo che crea collegamenti e strutture particolari riproducendo quasi “fisicamente” ciò che sta descrivendo.

Non è facile spiegare come questo libro è strutturato, ma non è necessario. Meglio prenderlo direttamente in mano e appena lo si apre, un mondo si svela agli occhi e alla mente del lettore.


Suddiviso in 18 capitoli, il lavoro di Peter Mendelsund racconta quello che succede nella nostra immaginazione. Le pagine sono ricche di citazioni (sia di testo che di illustrazioni), di mappe, di incipit e di frasi che si leggono benissimo. L’effetto è quello di seguire una conversazione che spazia, si allontana dal tema, ci ritorna, lo approfondisce e poi passa ad altro, per poi, però, tirare le fila di tutto. Il risultato è una riflessione originale sui meccanismi dell’immaginazione che offre un volto ai personaggi dei romanzi, definisce le ambientazioni, recupera gli oggetti, gli animali, le piante e li pone in un “luogo diverso” che non è la realtà dell’autore né quella del lettore. Si rivela, quindi, in questo modo l’essenza co-creativa della lettura, che implica un autore e un lettore e la loro interazione con il testo per dargli una vita. Una vita che, però, non è ben definita, ma immersa in una nebbia che continua a addensarsi e a diradarsi col risultato che mentre si legge, le immagini mentali che ci si fanno, sono sempre più sfuggenti, nonostante i tentativi di metterle a fuoco.

Leggere un romanzo non è come vedere un film. L’immaginazione lavora in modo diverso rispetto alla visione: leggere significa arrivare ad un punto di intersezione tra interno ed esterno del libro. Il libro non è uno specchio né uno schermo e vedere e guardare nell’immaginazione non è lo stesso del guardare e vedere con gli occhi. Guardare un film è, praticamente, come vedere una realtà creata da qualcun altro, dal regista. Leggere, invece, è la creazione di questa realtà nell’”alambicco delle nostre menti di lettori”, ed è perciò una realtà sempre diversa perché co-creata da autore e lettore e da tutte le contingenze del momento di scrittura e di lettura.

Un libro interessante, innovativo nel modo di porsi. Un saggio divulgativo profondo alla portata di tutti.

Peter Mendelsund

Che cosa vediamo quando leggiamo

Corraini, 2020. 452 p.

lunedì 2 agosto 2021

NON IL SOLITO LIBRO SULLA PRIMAVERA


Il Germoglio che non voleva crescere

Britta Teckentrup con la traduzione di Sante Bandirali

Uovonero, 2021. [38 p.]

Consigliato da 6 anni.

Chi legge abitualmente libri e albi per bambini sa che copertina e titolo non sempre sono chiari indicatori del contenuto del volume nel suo complesso. Spesso, infatti, l’idea che sembra veicolata dall’”involucro” esterno, rivela un interno che non ci si aspetta. Nella produzione migliore, però, questo non è fuorviante: il contenuto, infatti, si rivela una sorpresa, perché molto più ricco da diversi punti di vista di ciò che si possa pensare prima di aprirlo.

Il germoglio che non voleva crescere” né è un bell’esempio. Diversamente da quanto possa sembrare, non è uno dei tanti libri classici sulla primavera, sullo sbocciare dei fiori, sul crescere delle piante e sul susseguirsi delle stagioni nel corso dell’anno. E’ la storia di un semino che, a differenza degli altri, non cresce subito forte e rigoglioso all’apparire dei primi caldi, ma, sviluppatosi dopo, cresce piano e trova difficoltà a farsi strada nello spazio già occupato da tutti gli altri germogli ormai diventati piante e fiori. Formica e coccinella sono preoccupate per la difficoltà di questo germoglio e tentano in ogni modo di facilitargli la via verso la luce tra gli altri virgulti. Non è facile sopravvivere nell’intrico di foglie, erbe e radici, ma la piccola piantina non demorde, non si lascia scoraggiare e accompagnata da formica e coccinella prima, e dagli altri animali del bosco poi, si sviluppa serpeggiando nello spazio che trova nel sottobosco e raggiunge alla fine la luce mostrando tutta la sua rigogliosità.

In realtà, ciò che sottende alla narrazione delle immagini e delle parole di Britta Teckentrup, è molto più di una storia di primavera, di natura, di semi e di fiori. E’ una storia che parla delle differenze tra gli individui e della loro unicità: non tutti crescono allo stesso tempo, alla stessa velocità, raggiungendo gli stessi obiettivi. Ogni essere vivente, comprese le persone, è diverso da tutti gli altri, ma ciò non significa che non possa arrivare dove vuole arrivare. Ci può volere un tempo diverso, ci possono essere modalità diverse, ma ognuno, prima o poi, trova la sua strada. Nel cammino di ognuno, poi, ci sono anche gli altri che possono fare la differenza aiutando, come fanno gli amici, in questo caso la formica, la coccinella e gli altri animali, ma anche, purtroppo, a volte, creando intoppi e problemi, come fanno i nemici. Ognuno cresce in una comunità e, tema oggi piuttosto attuale, il ruolo di questa comunità “educante” è molto importante. Ciò, però, non toglie nulla al fatto che vale comunque la pena, percorrere la propria strada e lasciare un segno, anche piccolo, del proprio passaggio.

Le tavole che compongono questo libro illustrato sono di una bellezza straordinaria e l’occhio prova piacere a perdesi nell’osservarle. Sono un lavoro artistico che accompagna perfettamente la poeticità del breve testo in cui si racconta tutto con estrema semplicità e chiarezza senza scadere nel didascalico o nel moraleggiante. Colori che sottolineano emozioni, emozioni che prendono forma nei colori e nelle parole. Anche non avendo a disposizione il testo originale in tedesco, si riesce a capire come la traduzione sia stata fatta con estrema cura, scegliendo le parole con attenzione rendendo bene tutta la sua intensità.

Interessante notare che la tecnica usata da Britta Teckentrup nelle sue tavole è molto simile a quella di Eric Carle: entrambi, infatti, creano i loro fogli colorati con varie tecniche per ottenere diversi pattern da cui, poi, ritagliare forme e creare collages. Il risultato finale, però, è un po’ diverso per l’elaborazione al computer che, a differenza di Carle, la Teckentrup mette in campo.

Un libro che si può leggere a più livelli e che, quindi, può essere proposto a bambini di diverse età e venire da tutti apprezzato.

 


giovedì 22 luglio 2021

Strumenti del mestiere - TOUT SUR LA LITTÉRATURE JEUNESSE. DE LA PETITE ENFANCE AUX JEUNES ADULTES

Sophie Van der Linden

Tout sur la littérature jeunesse. De la petite enfance aux jeunes adultes.

Gallimard Jeunesse, 2021. 187 p.

La letteratura per ragazzi in un libro agile, ricco di informazioni e facile da utilizzare. Si può definire in questo modo “Tout sur la littérature jeunesse. De la petite enfance aux jeunes adultes” di Sophie Van der Linden, giornalista francese, scrittrice e critica letteraria, esperta appassionata di albi illustrati e di letteratura per l’infanzia. Questo suo lavoro nasce un po’ come aggiornamento e completamento del suo primo libro di questo tipo “Je cherche un livre pour un enfant: le guide des livres pour enfants de la naissance à 7 ans” (Gallimard Jeunesse, 2011). Le motivazioni che l’hanno portata a pubblicare questo lavoro si leggono sul suo blog: negli ultimi anni sono continuate a crescere le esigenze, di punti di riferimento, di consulenza, di formazione in questo copioso settore editoriale. L'ambizione mostrata dal titolo (da prendere ovviamente come uno slogan), è quella di trattare l'intero settore e le questioni ad esso collegate, in un unico volume, il più sintetico e pratico possibile. È pensato per soddisfare le aspettative di genitori, nonni, appassionati ma anche studenti, professionisti del libro e della lettura, volontari delle associazioni... È pensato soprattutto per permettere ai bambini, accompagnati da questi promotori, di entrare, davvero, nella letteratura ...”.

Si tratta di un libro utile come base di partenza per numerosi approfondimenti in
questo campo, visto che ne nomina tutti gli 
aspetti e i soggetti interessati ovviamente
riferiti al contesto francese, alcuni dei quali, però, 
con valore universale.
Il libro è diviso in otto capitoli preceduti da un’introduzione: 1. Storia del libro per

l’infanzia. Punti principali.; 2. Caratteristiche distintive della letteratura per l’infanzia; 3. Consigli per la lettura ai bambini e ai ragazzi; 4. Libri di ogni tipo; 5. I grandi generi; 6. Biblioteche ideali; 7. La letteratura per l’infanzia in discussione; 8. Appunti pratici. Al momento “Tout sur la litterature jeunesse, de la petite enfance aux jeunes adultes” è disponibile solo in francese, chissà che non ne possa essere proposta da qualche editore una traduzione italiana con adattamento alla nostra realtà. Potrebbe essere un nuovo utile libro divulgativo sul filone de “Il dizionario della letteratura per ragazzi: gli autori, gli illustratori, le trame, i personaggi, gli studiosi, le associazioni” di Teresa Buongiorno, edito da Fabbri nel 2001 e de “Il Dizionario della fiaba” edito da Lapis nel 2014,sempre di Teresa Buongiorno.